Etica e regole deontologiche nella comunicazione medica
La comunicazione in ambito medico è una responsabilità, non una semplice attività promozionale.
Ogni messaggio, ogni post, ogni contenuto pubblicato online da un medico o da una struttura sanitaria contribuisce a formare la percezione che i pazienti hanno della professione medica nel suo insieme.
Per questo motivo, prima ancora di parlare di strategie di marketing, è fondamentale comprendere i limiti etici e deontologici che regolano la comunicazione sanitaria.
Solo partendo da qui si può costruire una presenza online professionale, rispettosa e credibile, capace di informare e orientare il paziente, senza mai scivolare nella pubblicità ingannevole o autoreferenziale.
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1. La base etica della comunicazione sanitaria
Il medico ha il dovere di informare, non di persuadere.
Il fine ultimo della comunicazione sanitaria deve essere la tutela della salute del cittadino, non la promozione commerciale.
Ciò significa che ogni messaggio deve basarsi su:
- Veridicità: le informazioni devono essere scientificamente corrette e supportate da evidenze.
- Chiarezza: il linguaggio deve essere comprensibile anche ai non addetti ai lavori.
- Rispetto: nessun contenuto deve ledere la dignità di colleghi, pazienti o altre categorie professionali.
- Responsabilità: il professionista è sempre responsabile di ciò che pubblica o approva.
Una comunicazione etica è, prima di tutto, una comunicazione trasparente, sobria e utile al cittadino.
2. I riferimenti normativi principali
La comunicazione sanitaria è regolata da diversi codici e normative.
Ecco i principali riferimenti da conoscere:
-
Codice di Deontologia Medica (FNOMCeO):
stabilisce che la comunicazione del medico deve avere finalità di informazione sanitaria, e non può mai assumere carattere di pubblicità ingannevole o comparativa. -
Legge 145/2018 (Legge di Bilancio):
ha introdotto regole specifiche sulla pubblicità sanitaria, vietando messaggi promozionali che possano indurre il cittadino a scelte diagnostiche o terapeutiche inappropriate. -
Linee Guida del Ministero della Salute:
stabiliscono che ogni contenuto sanitario diffuso online deve essere chiaramente identificabile come informazione, e non deve in alcun modo sostituire la consulenza diretta del medico.
In sintesi: l’obiettivo non è “vendere” una prestazione, ma divulgare conoscenza in modo corretto, contribuendo a migliorare la consapevolezza sanitaria della popolazione.
3. Cosa si può comunicare e cosa no
Un medico può comunicare in modo libero e professionale, purché nel rispetto delle regole.
Ecco alcune linee guida operative:
✅ Cosa è consentito
- Pubblicare articoli informativi su patologie, prevenzione o terapie approvate.
- Descrivere le proprie competenze, titoli, specializzazioni e sedi operative.
- Mostrare il proprio metodo di lavoro o le tecnologie utilizzate, in modo informativo.
- Condividere esperienze o casi clinici solo in forma anonima e con finalità divulgativa.
- Promuovere eventi, convegni o giornate di prevenzione.
❌ Cosa è vietato
- Pubblicità ingannevoli o autocelebrative (“il miglior chirurgo”, “risultato garantito”).
- Promesse di risultati certi o tempi di guarigione garantiti.
- Foto o testimonianze di pazienti riconoscibili senza consenso esplicito.
- Confronti con altri medici o strutture.
- Sconti e promozioni di tipo commerciale (“solo per oggi -50% sulla visita”).
In ogni comunicazione deve emergere professionalità, sobrietà e rispetto per la persona.
4. Il ruolo dell’etica nel marketing sanitario
Fare Marketing Sanitario non significa “fare pubblicità ai medici”.
Significa creare un ponte informativo tra medico e paziente, utilizzando strumenti digitali nel pieno rispetto delle regole.
Un buon marketing medico:
- Aiuta i cittadini a comprendere le patologie e i percorsi di cura.
- Rafforza la fiducia nel professionista grazie alla trasparenza e alla continuità della comunicazione.
- Diffonde una cultura della prevenzione e della salute consapevole.
L’etica, dunque, non limita la comunicazione: la rende più credibile e più efficace.
Un medico che comunica nel rispetto delle regole deontologiche trasmette autorevolezza e guadagna naturalmente la fiducia del pubblico.
5. La responsabilità del professionista online
Ogni medico è responsabile della propria immagine digitale.
Anche se si affida a un’agenzia o a un consulente di marketing, la responsabilità resta sempre del professionista.
È quindi fondamentale:
- Verificare ogni contenuto pubblicato a proprio nome.
- Evitare toni promozionali o immagini sensazionalistiche.
- Preferire la divulgazione scientifica e l’informazione utile al paziente.
- Firmare ogni contenuto con nome, cognome e titolo professionale.
La trasparenza genera fiducia, e la fiducia è il vero obiettivo di ogni strategia di marketing sanitario.
L’etica e la deontologia non sono un limite alla comunicazione sanitaria, ma il suo fondamento.
Solo rispettando questi principi si può costruire un’immagine professionale solida, duratura e credibile.
Comunicare in modo corretto significa valorizzare la professione medica e proteggere la salute dei cittadini, offrendo informazioni chiare, scientifiche e sempre rispettose.